"Il signor Blore viaggiava in un accelerato proveniente da Plymouth. C'era solo un'altra persona nel suo scompartimento, un signore anziano, con gli occhi cisposi, che sembrava il tipico uomo di mare. In quel momento, dormiva. Il signor Blore, invece, scriveva in un piccolo taccuino. "Eccoli qui tutti" si disse. "Emily Brent, Vera Claythorne, il dottor Armstrong, Anthony Marston, il vecchio giudice Wargrave, Philip Lombard, il generale Macarthur e poi il maggiordomo Rogers e sua moglie".
Chiuse il taccuino e lo rimise in tasca. Guardò con la coda dell'occhio l'uomo appisolato. "Ha bevuto un bicchiere di troppo" diagnosticò, da competente.
Cominciò a riesaminare attentamente la situazione. "Il lavoro non dovrebbe essere difficile. Non vedo come potrei commettere errori. Spero di avere l'aspetto che ci vuole". Si alzò e si scrutò ansiosamente nello specchio dietro il sedile. Il volto riflesso aveva qualcosa di militaresco con quei baffi. Era poco espressivo. Gli occhi erano grigi e piuttosto ravvicinati. "Potrei presentarmi come un maggiore a riposo" si disse il signor Blore. "Ma no, dimenticavo che c'è lì quel vecchio generale. Mi smaschererebbe subito. Sud Africa, ecco quello che ci vuole. Nessuno, fra tutta quella gente, ha mai avuto niente a che fare col Sud Africa. Io ho letto da poco degli opuscoli turistici e ne so abbastanza per poterne parlare".
Fortunatamente c'erano coloni d'ogni sorta. Il signor Blore sentiva di potersi presentare impunemente a chiunque come un agiato colono del Sud Africa.
Nigger Island. Riandando alla sua infanzia, si ricordava di Nigger Island. Rocce odorose d'alghe e popolate di gabbiani, a circa un miglio dalla costa. Si era conquistata quel nome per la forma che rassomigliava a una testa d'uomo: un profilo negroide.
Che strana idea, costruirvi una casa! Un posto orribile, col cattivo tempo. Ma i milionari sono così stravaganti. Il vecchio nell'angolo si svegliò. «Non si può mai dire, al mare, non si può mai dire...» mormorò.
Il signor Blore confermò, per acquietarlo: «È vero, è vero. Non si può mai dire».
Il vecchio fece due singulti e aggiunse, lamentoso: «Ci sarà burrasca, fra poco».
«Ma no, è una giornata magnifica!»
Il vecchio insistette, collerico: «Minaccia burrasca, Lo sento al fiuto».
«Può darsi che lei abbia ragione» ammise il signor Blore, pacifico. Il treno si fermò e il vecchio s'alzò a fatica. «Devo scendere qui». Non riusciva ad aprire lo sportello. Il signor Blore lo aiutò.
Il vecchio indugiò un momento prima di scendere. Alzò solennemente una mano e ammiccò con gli occhi cisposi. «State all'erta e pregate» disse.
«State all'erta e pregate. Il giorno del giudizio è vicino.»
Si lasciò scivolare sulla banchina, ma non riuscì a tenersi in piedi e cadde. Da quella posizione, guardò il signor Blore, e insistette con dignità:
«Dico a lei, giovanotto. Il giorno del giudizio è molto vicino». Mentre tornava a sedersi, il signor Blore pensò: "È più vicino lui di me al giorno del giudizio, questo è sicuro!".
E invece, come dimostrarono gli eventi, aveva torto..."
Per accompagnare
Per stravolgere